Non mi capita spesso di avere periodi in cui sono pienamente soddisfatto dei disegni che realizzo: questo però è uno di quei periodi... ma se da una parte sono invaso da questo sentimento di autogodimento, dall'altra a volte sono insoddisfatto di molti altri aspetti di me e attorno a me. Sono periodi, questi, in cui certe volte sono pervaso da un altalenarsi di carica, che esterno in rabbia e frustazione, a momenti di debolezza, esternati con "svacco" totale e, perché no, anche con un fottuto sconforto. Ed ecco che il foglio da disegno diventa un poderoso antidoto contro il veleno di queste rabbie e debolezze. Divento determinato sul segno che vado a tracciare, sulle anatomie che cerco di tridimensionalizzare, su un'espressione che altrimenti non azzeccherei al primo tentativo, sulle colorazioni che riesco ad armonizzare con la corposità del mio tratto a china e percepisco chiaramente dentro di me il risultato finale che voglio raggiungere.
E mentre apporto gli ultimi ritocchi alla colorazione di un disegno, arriva un preciso istante in cui mi sento pienamente sazio del lavoro svolto e so, in quel preciso istante, che ogni elemento che andrei ad aggiungere all'illustrazione, sarebbe superfluo. Questa convinzione è fonte di soddisfazione per me.
Mi guardo indietro, guardo tutte le illustrazioni/vignette/tavole realizzate in questo periodo di altalene emotive, e un "Ah, beh... però!" con un sorriso mi viene spontaneo, e dentro di me mi dico che questo lavoro lo SO fare.
E un pensiero in quel momento va a tutte quelle persone che quando, tra i vari lavori che fai (ammetto di non riuscire a vivere di solo disegno e sono costretto a fare un altro lavoro), gli racconti di QUESTO lavoro, ti guardano con quel sorrisino da imbecille (chi, come me, riversa questa sua passione "alternativa" nel foglio da disegno, riconosce subito quello sguardo), a metà strada tra il classico "No, veramente... che lavoro fai?", l'intramontabile "Vai a lavorare" e quel suono lungo e vuoto che pervade nelle loro teste... ecco, proprio quelle persone, che per loro scelta hanno smesso di sognare e cercano, pavoneggiandosi in schemi di finta superiorità, di sminuire i sogni degli altri, si guardino indietro ogni tanto... su quello che hanno fatto e dato, verrà loro spontaneo un "Ah, beh... però!" con un sorriso?
Ne dubito.
Ed ecco qui sotto, tra le tante illustrazioni che mi hanno dato molta soddisfazione in questo periodo, queste due versioni di un gagliardo Capitan Venezia in groppa al Leone d'oro della Mostra del Cinema mentre volteggia sopra la superficie del mare: una versione più estiva, soleggiata, con mare e cielo azzurri e una versione notturna che vuole accogliere la pioggia di stelle che si riverserà al Lido di Venezia nei giorni della Mostra del Cinema, con una Via Lattea che fa da sfondo all'imbrunire. Entrambe saranno utilizzate come copertine per il Pocket, una guida tascabile di Venezia ora alla sua terza uscita. Queste illustrazioni potranno piacere o non piacere, ma nessuno potrà togliermi la soddisfazione sul fatto che sono fatte veramente bene e come volevo io. >:-)
complimenti!entrambe sono molto belle!io perferisco,però,la prima,anche se il cielo della seconda,con le stelle in lontananza,è mooolto bello.complimenti ancora...
RispondiEliminaFede! io ti dico... affanculo il "fottuto sconforto", calci in culo agli stronzi, mostra i coglioni e vedrai che otterrai quello che meriti. Troppo sboccato? :D
RispondiEliminaSimone: ti ringrazio tantissimo dei complimenti! Non sei l'unico che preferisce la prima, mi dai conferma come la prima versione di quest'illustrazione riscuota maggior successo rispetto alla seconda :-)) Ho visto il tuo blog: mi piace come riesci a caratterizzare davvero bene ogni tuo personaggio, sia nell'aspetto fisico che nelle espressività! Continua così, seguirò il tuo blog molto volentieri! Ricambio i complimenti!
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Fabri: assolutamente non sei per niente troppo sboccato eheheeheh!!! Quella che mi proponi è una filosofia di vita di cui sono fortemente attratto e di cui sto facendo tesoro! Riguardo gli stronzi... è una considerazione che facevo pensando alle reazioni viste nel corso di questi ultimi anni e di cui ho sintetizzato in questo post: certo me ne trovassi uno accanto in questo periodo gli farei fare un giro nella mia altalena di emotività a forza di calci in culo fiché non mi implora di farlo scendere dalla giostra! ;-D
Ah,grazie mille!
RispondiEliminaFede, posso solo dire che Capitan Venezia come sempre sei tu!! ahahah è propio Toffano nelle sembianze leonesche, e per la cronaca pure la statua del leone lo è... secondo me questa è una particolarità che caratterizza i tuoi lavori e che ogni volta mi fa sorridere perchè rivedo in loro il tuo volto. :-*
RispondiEliminaAhahahahahahah!!!!! Sofia, ammetto invece che non riesco proprio a scorgermi nei lineamenti di Cap.Venezia... cmq dicono che sia una cosa comune tra i disegnatori dare involontariamente un po' dei propri lineamenti/espressioni ai personaggi che vanno a disegnare... in effetti anche tu sei presente in tutte le tue illustrazioni! Non negarlo! :)
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