lunedì 12 marzo 2012

Covando una cover (copertinando una copertina faceva brutto...)


Forse l'avete già vista nel blog di Fabrizio: finalmente la copertina per "Vola mio angelo, vola" è pronta (qui sopra poi abilmente assemblata sempre da Fabri). Inizialmente, prima di metter mano alla realizzazione del definitivo, ho discusso con Fabrizio, lo sceneggiatore, varie idee e alternative. Entrambi avevamo ben chiara in mente l'immagine che volevamo per questo lavoro: un'immagine semplice ma essenziale, che con pochi elementi potesse trasmettere la completezza della storia trattata.  
A volte, come in questo caso, la prima cosa che  fisso mentalmente, quando cerco dentro di me l'immagine finale, sono le sensazioni che tale immagine deve trasmettere: qui le sensazioni iniziali che avevo riguardavano l'atmosfera notturna della storia (sebbene non avessi idea ancora del soggetto che avrei rappresentato), un notturno reso attraverso i colori delle luci artificiali delle città, e in particolare quella luce aranciata delle vecchie lampadine ad incandescenza (la storia è ambientata negli anni Novanta, quando l'illuminazione cittadina doveva vedere ancora il boom delle lampadine a gas a più basso consumo e i neon chiari cominciavano a prendere i loro spazi). Ecco quindi, i colori che sentivo adatti fin dall'inizio per questa copertina si sono rivelati la scelta definitiva e trovo che con il tratto cupo a matita si armonizzino molto bene rendendo giusto quell'atmosfera notturna che mi ero prefissato.
Il secondo passo per me è stato focalizzare delle parole-chiave che descrivessero il tema della storia di "Vola mio angelo, vola": PROSTITUZIONE - OMICIDIO - SOLITUDINE - SESSO - NOTTE.
Per rappresentare queste cinque parole-chiave all'interno di un'unica immagine ho cercato di utilizzare il MINOR NUMERO DI ELEMENTI VISIVI CON IL MAGGIOR RENDIMENTO ILLUSTRATIVO/NARRATIVO.
Ovviamente la protagonista vittima (a cui fa riferimento l'angelo del titolo) compare come primo elemento su cui  deve cadere l'occhio di chi sta osservando la copertina: la prostituzione è illustrata senza volgarità e senza un diretto riferimento ma attraverso elementi velati come il lampione e i fari dell'auto (e volendo anche l'abbigliamento della protagonista). Nulla ci vieta pensare che la donna che cammina in primo piano stia facendo una semplice passeggiata in piena notte ma chi legge con lo sguardo l'immagine sa che non è così.
La solitudine della storia è invece rappresentata sì dalla protagonista che cammina sola, ma è ulteriormente accentuata dal cono di  luce del lampione che avvolge la vittima, quasi fosse una "bolla" di luce protettiva dalla  notte che grava fuori, mentre i fari dell'auto di un cliente (o carnefice?) isolano la vittima sotto un'altro aspetto, quello umano, quasi quei fari segnassero il confine tra la protagonista e la "marcia società perbene" a cui è costretta a vendere il proprio corpo.

Qui sotto la matita senza colori del fronte di copertina.


5 commenti:

  1. Figherrimoooo :-)!! Bella bella bella quella a colori

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    1. Grazie Sophie! Contento ti piaccia, e sì sono anch'io contento del risultato!!!

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  2. bellissima descrizione del lavoro che hai svolto! :) questa cover mi piace un sacco!!!

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    1. Grazie Fabri!!! E a proposito di questi colori/luci/atmosfere notturne cittadine, ho comprato "Drive" di Nicolas Winding Refn... che film, non ci stacco gli occhi e il cuore!!! Un degno erede di Collateral e Miami Vice di Michael Mann... :D

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  3. ahahahah bello bello "drive"!!! quello sta fuori, c'ho vallhallah rising (o come cazzo si scrive ^_^) da guardarmi ancora!

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