Continua la descrizione dei vari passaggi che hanno portato all'illustrazione definitiva per la copertina di Lagunamare che potete vedere cliccando qui.
Da questo punto inizia la colorazione vera e propria del disegno a matita qui sopra precedentemente realizzato, scansionato e ripulito. Nel post precedente ho già spiegato il perché ho dato colore ad alcune parti del disegno a matita (come potete vedere qui sopra).
Lavorando su livelli sovrapposti, comincio a stendere le tinte di base di ogni elemento, avendo cura di separare su diversi livelli le tinte base dei personaggi, quelle degli ambienti, quelle degli elementi in primo piano e quelle degli elementi di sfondo: lavorando per piani di profondità mi aiuto a mantenere un ordine pratico e mentale della colorazione che andrò a eseguire. Avendo avuto inoltre la richiesta di rimanere il più fedele possibile alla realtà di Venezia e della Regata Storica, di conseguenza anche i colori devono rispecchiare fedelmente la tavolozza cromatica di Venezia: pertanto già da questa prima stesura delle tinte base mi presto a questa fedeltà cromatica (poi in un secondo momento posso sempre correggere e variare ciò che riterrò opportuno).
Il secondo passaggio di colorazione (non mi intratterrò a spiegare i vari passaggi tecnici di come realizzo la colorazione digitale) riguarda la stesura delle ombre. La prima cosa importante di cui tengo conto è la posizione della fonte di luce (in questo caso il Sole): qui voglio che il Sole illumini la scena da un punto (fuori dall'inquadratura) in alto a sinistra. Sono convinto che non bisogna mai mettere a casaccio una fonte di luce (figurarsi poi se c'è più di una fonte luminosa): in una scena composta da molteplici elementi bisogna tener conto innanzitutto di ciò che vogliamo illuminare in modo da far risaltare quel dato elemento (e fra tutti gli elementi il soggetto merita ovviamente una considerazione particolare in quanto, ad esempio, la posizione della fonte di luce molto spesso può dipendere da come e dove vogliamo sia illuminato il soggetto per catturare maggiormente l'attenzione sul soggetto stesso). In questo caso volevo che lo scafo del gondolino fosse ben luminoso, investito dalla luce del sole, pertanto anche in questo sta la scelta del punto luce in alto sinistra. La scelta di posizionamento di una fonte luminosa può essere dettata inoltre dall'atmosfera che si vuole ricreare: ad esempio posizionando un soggetto tra noi e una fonte luminosa alle sue spalle (noi vedremo quindi il soggetto in controluce) si può creare un'atmosfera di tensione o di mistero. Qui la scena rappresentata è invece di un giorno di festa, pertanto l'ho associata subito a una giornata ariosa e luminosa, con un cielo azzurro terso. Decisa la fonte di luce, posiziono le ombre di tutti gli elementi, tenendo sempre presente di separarle in base a persone, ambientazioni, elementi di sfondo e elementi in primo piano. Io qui ho lavorato su una sola stesura di ombre per motivi di tempo ma per rendere la colorazione più corposa si può lavorare su più livelli sovrapposti di ombre.
Prima di risaltare le aree illuminate dei vari elementi, mi premeva rendere un po' di profondità alla scena già da questo punto, così ho steso alcune sfumature. Personalmente penso che le sfumature vadano usate con molta parsimonia perché tendono a facilitare certi passaggi e trovo rendano maggiormente "meccanica e fredda" la colorazione. Però pure io le uso quando il tempo a disposizione non mi permette di lavorarci maggiormente. Sicuramente una sfumatura che considero utilissima è quella che utilizzo per rendere la profondità del cielo, un elemento, questo, che per la sua ariosità e ampiezza vuole la sua giusta profondità. Una sfumatura più scura l'ho messa sul palazzo in primo piano a destra per risaltare un po' la profondità, quasi "scivolasse" verso lo sfondo.Per staccare maggiormente lo sfondo dai soggetti in primo piano ho messo un'ulteriore ombra su alcuni palazzi in secondo piano, sul Ponte di Rialto e sulla folla di persone alle spalle del soggetto: quest'ombra richiama molto alle ombre allungate dei palazzi sul Canal Grande a una certa ora del giorno e cosa maggiormente importante distoglie l'attenzione dallo sfondo per dare maggior risalto al soggetto che già da qui sembra più illuminato.
Dopo aver lavorato sulle ombre e sulla profondità, "gioco" con le luci dei vari elementi. Partendo sempre dal soggetto, illumino maggiormente le zone toccate dalla luce del Sole (il bianco delle divise e l'azzurro del gondolino si caricano così maggiormente di luce) mentre, inserendo nelle zone già in ombra piccoli riflessi di luce, do un piccolo tocco di tridimensionalità ai soggetti. Questa piccola parvenza di tridimensionalità (che ovviamente qui è ridotta all'osso mentre una colorazione ulteriormente lavorata l'avrebbe enfatizzata molto di più) si può scorgere meglio nelle pieghe della bandiera, dove appunto ho giocato con la fonte di luce diretta del Sole e un'ulteriore luce riflessa dalla parte opposta. Altre importanti zone illuminate sono i tetti dei palazzi sullo sfondo: lì ho caricato di una luce più calda per rendere l'idea che il Sole nel pomeriggio stia volgendo verso un tramonto che ancora tarda ad arrivare. Il fatto poi che quei palazzi siano illuminati solo da una certa altezza sta ad indicare che la loro parte non illuminata sia l'ombra riportata dei palazzi sulla parte opposta del Canal Grande: suggerendo la presenza di palazzi esterni all'inquadratura (quindi che non si vedono) con la sola presenza della loro ombra riportata, da all'illustrazione margini più ampi, una completezza maggiore e una sensazione di realtà più solida. Qui per ora non ho lavorato sulle luci dell'acqua in primo piano in quanto, per la loro lavorazione, meritano un passaggio a parte.
Dedicherò il prossimo post agli ultimi passaggi principali che porteranno all'illustrazione definitiva.
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