Non aggiorno il blog da più di un mese ma con agosto ho staccato un po' la spina: era da tempo che desideravo una vacanza immersa tra natura e silenzio e soprattutto lontana da certa società malata... non serve andare in capo al mondo... non tornavo in questi luoghi da dodici anni e anche stavolta mi hanno lasciato il segno! Ecco una piccola selezione della miriade di foto che ho scattato tra Regglberg, Val d'Ega, Catinaccio e Latemar... una delle zone più suggestive delle Dolomiti. Okkeeei, okkeeeeei, torno a lavorare e ad aggiornare il blog con illustrazioni/fumetti/bei disegni... ma lasciatemi quest' angolo nostalgia tutto per me!!!
La chiesetta di Redagno di Sopra...
...e il vicino Geoparc Museum del Bletterbach.
Sono grato esistano piccole perle di paesi come questi dove il tempo sembra essersi fermato
e dove le notti sono tra le più stellate che io abbia mai visto.
C'erano momenti, come quando scattavo questa foto, in cui ho avuto la sensazione di rivivere
certe scene dei film di Hayao Miyazaki e tale sensazione era piacevolissima.
Le sere portavano un tocco magico ai riflessi nell'acqua. Ovunque silenzio.
I giochi di luce sembra diano un inaspettato momento d'inverno
alla scena e non ho potuto fare a meno di fotografarla.
Altri colori dalle ultime luci della sera...
...il silenzio è un compagno costante.
Le mattine invece lasciavano ammirare scorci meravigliosi e piccoli tesori nell'erba:
la tanto amata prospettiva atmosferica che ho appreso dalle lezioni di colore di Emanuele Tenderini...
...e fugaci attimi prima che il giorno faccia evaporare la rugiada.
Il Corno Bianco (qui come si vede da Pietralba) è una delle più belle montagne che abbia mai visto: non è particolarmente alto ma dal suo versante occidentale si apre in una voragine la maestosa gola del Bletterbach con la sua incredibile storia geologica. Non a caso è classificato monumento naturale e inserito, con altri otto siti delle Dolomiti, nel patrimonio mondiale dell'Unesco.
Il silenzio che invade i prati di Redagno: credo che quel silenzio sia una delle cose che più mi mancano.
E pensare che certa gente di città, in vacanza in Alto Adige, voleva ricorrere a vie legali per multare il "rumore" troppo forte delle campane delle chiese, dei campanacci delle mucche al pascolo e del canto dei galli.
Imbecilli. Non riuscirò mai ad abituarmi alla stupidità di certa gente.
Momento toilette!
Si sale sul Catinaccio!
Qui il contrasto tra i pendii erbosi e le aguzze rocce dolomitiche da il meglio di sé.
A vederlo da lontano nella sua maestosa complessità l'immaginazione mi riporta
a quelle scogliere coralline che costruirono le Dolomiti nei mari del Permiano. Wow.
Il rifugio Roda di Vael sul Catinaccio...
...e la vicina baita Pederiva.
Scendendo dal Catinaccio, alcuni muli (o asini?) con, sullo sfondo a sinistra, la Marmolada...
si scorge il suo ghiacciaio, uno degli ultimi delle Dolomiti (se non l'ultimo).
Scuola di equitazione ai piedi del Rosengarten (Catinaccio). Adoro l'armonia qui presente tra uomo e natura.
Le più belle acque tra i paesaggi alpini: il lago di Carezza. Il Latemar si riflette nelle sue acque...
...le cui varietà di azzurro ti lasciano a bocca aperta.
Mi ha rincuorato il fatto che il lago è recintato da un percorso da cui la gente può ammirarlo
e non può più scendere fino all'acqua: il turismo di massa ha compromesso questa meraviglia
ma speriamo ora in suo un recupero.
Ed ecco la tanto adorata gola del Bletterbach, torrente che, scendendo dal Corno Bianco,
ha scavato nel corso di milioni di anni questo monumento naturale...
...riportando alla luce l'intera storia geologica e fossile delle Dolomiti.
Camminando all'interno della gola ti sembra di essere in un altro mondo
e i paesaggi e i colori richiamano molto certe vedute dei canyon nordamericani...
...di cui, come potete vedere, non abbiamo nulla da invidiare.
I colori e i disegni delle rocce del Bletterbach sono sensazionali, non finiresti mai di posarci l'occhio.
E tra la vegetazione affiorante piccole e bellissime scene di vita quotidiana sugli aspri pendii della gola.
I prati e i pascoli sul versante "morbido" del Corno Bianco, quello orientale, visto dal passo di Oclini.
Sembra incredibile che, da questa montagna che vedete in foto, dietro si apra la voragine della gola del Bletterbach...
le due facce della stessa medaglia.
Ma credete che ai cavalli interessi tutto ciò? No, loro se ne sbattono e se la ridono!
L'aquila bronzea sul Catinaccio, monumento dedicato a Theodor Christomannos,
pioniere del turismo sulle Dolomiti a fine Ottocento.
Quello sotto? Ah, un fossile vivente, comunque una specie bipede in via d'estinzione.
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