sabato 25 agosto 2012

Quattro passi a Venezia 3/4

Continua la descrizione dei vari passaggi che hanno portato all'illustrazione definitiva per la copertina di Lagunamare che potete vedere cliccando qui



Da questo punto inizia la colorazione vera e propria del disegno a matita qui sopra precedentemente realizzato, scansionato e ripulito. Nel post precedente ho già spiegato il perché ho dato colore ad alcune parti del disegno a matita (come potete vedere qui sopra). 
Lavorando su livelli sovrapposti, comincio a stendere le tinte di base di ogni elemento, avendo cura di separare su diversi livelli le tinte base dei personaggi, quelle degli ambienti, quelle degli elementi in primo piano e quelle degli elementi di sfondo: lavorando per piani di profondità mi aiuto a mantenere un ordine pratico e mentale della colorazione che andrò a eseguire. Avendo avuto inoltre la richiesta di rimanere il più fedele possibile alla realtà di Venezia e della Regata Storica, di conseguenza anche i colori devono rispecchiare fedelmente la tavolozza cromatica di Venezia: pertanto già da questa prima stesura delle tinte base mi presto a questa fedeltà cromatica (poi in un secondo momento posso sempre correggere e variare ciò che riterrò opportuno).



Il secondo passaggio di colorazione (non mi intratterrò a spiegare i vari passaggi tecnici di come realizzo la colorazione digitale) riguarda la stesura delle ombre. La prima cosa importante di cui tengo conto è la posizione della fonte di luce (in questo caso il Sole): qui voglio che il Sole illumini la scena da un punto (fuori dall'inquadratura) in alto a sinistra. Sono convinto che non bisogna mai mettere a casaccio una fonte di luce (figurarsi poi se c'è più di una fonte luminosa): in una scena composta da molteplici elementi bisogna tener conto innanzitutto di ciò che vogliamo illuminare in modo da far risaltare quel dato elemento (e fra tutti gli elementi il soggetto merita ovviamente una considerazione particolare in quanto, ad esempio, la posizione della fonte di luce molto spesso può dipendere da come e dove vogliamo sia illuminato il soggetto per catturare maggiormente l'attenzione sul soggetto stesso). In questo caso volevo che lo scafo del gondolino fosse ben luminoso, investito dalla luce del sole, pertanto anche in questo sta la scelta del punto luce in alto sinistra. La scelta di posizionamento di una fonte luminosa può essere dettata inoltre dall'atmosfera che si vuole ricreare: ad esempio posizionando un soggetto tra noi e una fonte luminosa alle sue spalle (noi vedremo quindi il soggetto in controluce) si può creare un'atmosfera di tensione o di mistero. Qui la scena rappresentata è invece di un giorno di festa, pertanto l'ho associata subito a una giornata ariosa e luminosa, con un cielo azzurro terso. Decisa la fonte di luce, posiziono le ombre di tutti gli elementi, tenendo sempre presente di separarle in base a persone, ambientazioni, elementi di sfondo e elementi in primo piano. Io qui ho lavorato su una sola stesura di ombre per motivi di tempo ma per rendere la colorazione più corposa si può lavorare su più livelli sovrapposti di ombre.



Prima di risaltare le aree illuminate dei vari elementi, mi premeva rendere un po' di profondità alla scena già da questo punto, così ho steso alcune sfumature. Personalmente penso che le sfumature vadano usate con molta parsimonia perché tendono a facilitare certi passaggi e trovo rendano maggiormente "meccanica e fredda" la colorazione. Però pure io le uso quando il tempo a disposizione non mi permette di lavorarci maggiormente. Sicuramente una sfumatura che considero utilissima è quella che utilizzo per rendere la profondità del cielo, un elemento, questo, che per la sua ariosità e ampiezza vuole la sua giusta profondità. Una sfumatura più scura l'ho messa sul palazzo in primo piano a destra per risaltare un po' la profondità, quasi "scivolasse" verso lo sfondo.Per staccare maggiormente lo sfondo dai soggetti in primo piano ho messo un'ulteriore ombra su alcuni palazzi in secondo piano, sul Ponte di Rialto e sulla folla di persone alle spalle del soggetto: quest'ombra richiama molto alle ombre allungate dei palazzi sul Canal Grande a una certa ora del giorno e cosa maggiormente importante distoglie l'attenzione dallo sfondo per dare maggior risalto al soggetto che già da qui sembra più illuminato. 



Dopo aver lavorato sulle ombre e sulla profondità, "gioco" con le luci dei vari elementi. Partendo sempre dal soggetto, illumino maggiormente le zone toccate dalla luce del Sole (il bianco delle divise e l'azzurro del gondolino si caricano così maggiormente di luce) mentre, inserendo nelle zone già in ombra piccoli riflessi di luce, do un piccolo tocco di tridimensionalità ai soggetti. Questa piccola parvenza di tridimensionalità (che ovviamente qui è ridotta all'osso mentre una colorazione ulteriormente lavorata l'avrebbe enfatizzata molto di più) si può scorgere meglio nelle pieghe della bandiera, dove appunto ho giocato con la fonte di luce diretta del Sole e un'ulteriore luce riflessa dalla parte opposta. Altre importanti zone illuminate sono i tetti dei palazzi sullo sfondo: lì ho caricato di una luce più calda per rendere l'idea che il Sole nel pomeriggio stia volgendo verso un tramonto che ancora tarda ad arrivare. Il fatto poi che quei palazzi siano illuminati solo da una certa altezza sta ad indicare che la loro parte non illuminata sia l'ombra riportata dei palazzi sulla parte opposta del Canal Grande: suggerendo la presenza di palazzi esterni all'inquadratura (quindi che non si vedono) con la sola presenza della loro ombra riportata, da all'illustrazione margini più ampi, una completezza maggiore e una sensazione di realtà più solida. Qui per ora non ho lavorato sulle luci dell'acqua in primo piano in quanto, per la loro lavorazione, meritano un passaggio a parte.



Dedicherò il prossimo post agli ultimi passaggi principali che porteranno all'illustrazione definitiva.

mercoledì 22 agosto 2012

Quattro passi a Venezia 2/4

Continuo ad descrivere, in questo secondo post, i vari passaggi che porteranno all'illustrazione definitiva per la copertina della rivista "Lagunamare".



Dopo aver effettuato la prima bozza a matita qui sopra (descritta nel post precedente), preparo una leggera traccia sempre a matita del disegno definitivo: questo passaggio lo effettuo tramite tavolo luminoso, lavorando sopra la precedente bozza. Realizzo questa traccia restando molto molto leggero con il tratto, ripassando i segni della bozza sotto (e tenendo sempre conto degli spazi - qui la fascia grigia dietro la bandiera - che serviranno al titolo e al logo della rivista): il tratto leggero mi aiuta ovviamente a poter correggere eventuali errori che dovessero affiorare dopo la prima bozza preparatoria.



Da questa traccia definisco bene il disegno con un tratto a matita più deciso e marcato (curandone bene i segni): solitamente questo passaggio lo dedico a preparare la china sulla precedente traccia leggera ma in questo caso ho preferito realizzare un disegno a matita (anche perché i tempi ristretti non mi avrebbero agevolato a realizzare una china ben fatta). Questo disegno definitivo è poi scansionato e ripulito di tutte le impurità che la scansione ha tirato su (qui ho preferito poi contrastare molto il tratto a matita scurendolo e rendendolo quasi una china):



Un ulteriore passaggio che vado ad effettuare sul disegno scansionato e ripulito è la colorazione di parti dello stesso disegno e quindi dei suoi segni a matita. Nel caso di questa illustrazione, questo piccolo espediente mi aiuta a staccare maggiormente i vari piani di profondità nel disegno (come vedete sotto per i palazzi dello sfondo e per il Ponte di Rialto e ciò si percepirà meglio a colorazione ultimata) e a rendere più "morbidi" certi elementi rispetto ad altri (ho colorato i tratti dell'acqua e della bandiera perché mi suggeriscono una consistenza meno dura e rigida rispetto agli elementi lasciati con il tratto nero come le persone, le imbarcazioni e il palazzo a destra). Solitamente effettuo questo passaggio a colorazione già inoltrata, e non in questa fase, in modo che possa trovare la giusta tinta e il giusto tono al tratto da abbinare alla colorazione e alla profondità dell'elemento corrispondente. Vi mostro già da ora questo passaggio per illustrarvi meglio come procedo sul tratto disegnato, prima di passare alla colorazione vera e propria:



Nel prossimo post vi mostrerò i primi principali passaggi di colorazione.

lunedì 20 agosto 2012

Quattro passi a Venezia 1/4

Come promesso vi mostro qui di seguito i passaggi per la realizzazione della copertina della rivista "Lagunamare" che avete già visto qualche post fa. Premetto che non è mia intenzione insegnare niente a nessuno ma scrivo questi post per condividere i miei lavori e come li realizzo e conoscere i vostri pareri e i vostri metodi differenti è cosa ben gradita. Non inserirò ogni singola immagine di ogni minino step che ho realizzato per la colorazione perché diventerebbe una lista troppo lunga (specialmente per la mia scarsa pazienza) ma cercherò comunque di essere esaustivo illustrando tutti i passaggi fondamentali per arrivare al risultato definitivo che mi ero prefissato. Ci dedicherò più di qualche post, quindi in questo post per ora mi limiterò a mostrarvi la prima parte di realizzazione.

Quando mi commissionano un lavoro di illustrazione o fumetto, dopo essermi confrontato con il committente sul risultato che vuole ottenere, il primo aspetto che prendo in considerazione (oltre ovviamente a quello economico) è il tempo che ho a disposizione per realizzare il lavoro: molto spesso tali tempi sono ridotti e mi spingono a trovare un compromesso tra lavoro da realizzare e tempo a disposizione. Attenzione: ciò non vuol dire realizzare un lavoro di fretta con un risultato che potrebbe essere deludente (piuttosto preferisco non prendere il lavoro), per questo è importante fissare subito il tempo a disposizione. E' una cosa scontata, quasi banale, ma per me è importante sottolineare.

Passiamo ai vari passaggi per la realizzazione di questa copertina. Anche qui ho dovuto trovare un compromesso con il poco tempo che avevo a disposizione (teniamo conto anche che io ho tempi mooolto lunghi nel realizzare qualcosa e invidio chi riesce a rendere al massimo da ogni singolo minuto che ha a disposizione!!!): ho ridotto così alcuni elementi e passaggi che volevo inserire inizialmente nel disegno e nella colorazione SENZA PERO' INTACCARE IL RISULTATO FINALE di cui sono molto soddisfatto. 

Il primo step per me è fissare una bozza veloce a matita dell'immagine che ho in testa (ovviamente prima di questo passaggio mi sono documentato con foto e testi sugli elementi che andrò a disegnare e questa documentazione la effettuerò svariate volte e la consulterò costantemente durante la realizzazione):  


Gli elementi che vado a disegnare sono disposti con un'apparente casualità, mai a casaccio: cerco sempre di dare un EQUILIBRIO all'immagine, il che non vuol dire disporre gli elementi su una rigida griglia mentale, squadrata, quasi simmetrica (a meno che l'illustrazione non lo richieda) perché a mio parere si andrebbe a togliere l'idea di MOVIMENTO che l'intera scena rappresentata deve avere. Ci sono alcuni aspetti, passaggi (mentali, sia ben chiaro) tutti correlati tra loro, che tengo sempre a mente per dare quest'equilibrio all'immagine: ingombri, peso degli elementi e linee-forza.

Gli ingombri sono gli spazi dove vado a collocare i vari elementi all'interno dell'illustrazione. Inizialmente tali elementi li semplifico in soggetto, cornice ed elementi di quinta. C'è lo spazio occupato dal soggetto (in questo caso il gondolino con Cap. Venezia, che non è necessariamente al centro dell'illustrazione ma dev'essere, attraverso il soggetto che lo occupa, il punto focale dove cade immediatamente l'occhio di chi osserva), lo spazio occupato dalla cornice (ossia l'ambientazione dove si muove il soggetto, che fa da sfondo principalmente, in questo caso la gente e i palazzi lungo il Canal Grande con il Ponte di Rialto sullo sfondo) e lo spazio occupato dagli elementi di quinta (elementi più vicini al nostro punto di vista - come l'acqua che forma l'onda in basso o la bandiera che si staglia nel cielo - o comunque di grandi dimensioni, come il palazzo a destra, che è una quinta non rispetto al soggetto ma rispetto alla cornice di sfondo). Pure lo spazio apparentemente vuoto del cielo è un ingombro di massima importanza perché da respiro all'immagine; se avessi aggiunto troppi elementi, in modo che il cielo non si veda, ciò avrebbe creato una sorta di "soffocamento" alla vista, rompendo appunto quell'equilibrio di cui accennavo:



Quando disegno tengo anche conto del "peso" degli elementi che vado a inserire: con "peso" intendo sia la loro grandezza all'interno della scena illustrata, sia il "materiale" di cui tali elementi sono composti e che il mio disegno cerca di rappresentare. Faccio un esempio proprio su questa bozza: il palazzo a destra è un elemento molto grande rispetto agli altri elementi della scena, quindi acquisisce un peso considerevole all'interno dell'illustrazione che se non controbilanciato rischia di far perdere equilibrio all'immagine; per questo ho aggiunto la bandiera a sinistra che si staglia nel cielo per controbilanciare il tutto: senza bandiera il peso della scena graverebbe tutto a destra per via del palazzo, invece basta anche un  piccolissimo elemento che si staglia nell'apparente vuoto del cielo per riequilibrare il tutto (fosse anche stata una mongolfiera vista piccola in lontananza o la luna!). Un esempio banale di "materiale" è qui invece dato dall'acqua e dal cielo: essendo  noi per natura abituati ad avere la terra sotto i piedi e il cielo sopra la testa, vedere qualcosa che suggerisca il contrario a mio parere darebbe un senso di vertigine e di gravità capovolte e sproporzionate alla scena. Se ad esempio avessi messo i palazzi di Venezia nella parte alta dell'illustrazione (al posto del cielo e senza di esso per intenderci) mentre sotto avessi sì ritratto l'acqua ma senza darle una forma definita come quella  a triangolo dell'onda e focalizzandomi a rendere solo il cielo riflesso su di essa, il peso dell'illustrazione si sarebbe spostato tutto in alto, gravando verso il basso e togliendo il giusto equilibrio. Invece la forma definita e compatta dell'onda a mio parere rende bene l'idea del peso di quella massa d'acqua sotto il gondolino e giustamente grava nella parte inferiore dell'immagine. A sua volta il cielo, che associamo all'idea di vuoto (lo spazio) o comunque a qualcosa di vaporoso (le nuvole), suggerisce un peso minore rispetto all'acqua e ai palazzi (anche i colori chiari del cielo aiutano, come vedrete nei prossimi post) e, raffigurandolo giustamente nella parte alta, equilibria il tutto:


La scena senza bandiera (a sinistra) con il peso degli elementi che grava sull'angolo inferiore destro mentre l'aggiunta della bandiera (a destra) controbilancia il peso equilibrando l'immagine.


Per realizzare un'illustrazione poi mi focalizzo anche su dei giochi di "linee-forza" (ossia delle linee immaginarie che gli elementi della scena seguono) all'interno dell'immagine che vado a disegnare, questo per dare solidità ed ulteriore equilibrio alla scena. In questa bozza la linea immaginaria della fila di gondolini (in verde) forma un bel gioco incrociandosi con la linea opposta dell'onda (in rosso, la quale segue la stessa linea-forza del Ponte di Rialto sullo sfondo):



Altro gioco di "linee-forza" è quello creato dallo skyline dei palazzi sullo sfondo (in azzurro) con il palazzo di quinta a destra (in blu): le linee che seguono formano un angolo retto non parallelo al terreno; ho messo appositamente i palazzi inclinati per dare l'idea che il punto di vista dell'osservatore fosse sull'acqua, quindi su una base non stabile, che segue il movimento delle onde, e l'inclinazione non troppo accentuata dei palazzi enfatizza così la sensazione che il punto da cui sembra essere ripresa la scena sia proprio sull'acqua:



Ora forse agli occhi di molti non c'è nulla di eclatante in ciò ma per me questi sono passaggi fondamentali e ormai immediati che caratterizzano il mio modo di lavorare su un'illustrazione e spero possano essere utili anche a voi. Nei prossimi post vi mostrerò i successivi passaggi che porteranno all'illustrazione definitiva.

martedì 14 agosto 2012

Addio ghiacci


Mi sembra di vederla come una bellissima donna stanca, scarna in viso e senza capelli in testa... è la Terra, senza calotta polare artica: le nevi e i ghiacci si ritirano, si sciolgono e l'acqua se ne va come lacrime. L'idea che nell'Artico non ci possa più essere la calotta polare ma un'immensa distesa di mare aperto mi inquieta molto... da questo pensiero ne è nata quest'illustrazione.

Un po' di informazione non guasta mai:

venerdì 10 agosto 2012

Godersi le "piccole" cose della vita

A volte basta "poco" per tirarmi su il morale:
la scorsa notte finalmente, dopo tanto, un bel temporale estivo,
stasera questo arcobaleno.

Non capita sempre di distinguerne bene tutti i colori...

...era talmente ampio nel cielo che ho improvvisato 
a fotografarlo con il telefonino...

...e alla fine si è rivelato essere un doppio arcobaleno:
è la seconda volta che mi capita di osservarne uno doppio.
E mi ha rincuorato e rallegrato vedere per le strade 
molta gente fermarsi a fotografarlo.

Ogni volta rimango sorpreso di come mi entusiasmo per "piccole" cose, 
per ciò che invece molti non notano o danno per scontato.
Una piacevole pausa, non c'è che dire.

giovedì 2 agosto 2012

Omaggio a Venezia

In queste settimane, concluse le tavole di "Vola mio angelo, vola",  ho realizzato alcune illustrazioni che vi mostrerò qui nel blog: tra queste ne è nato quest'omaggio a Venezia per la copertina del prossimo numero della rivista Lagunamare di Assonautica (con all'interno un bell'articolo a noi dell'associazione Veneziacomix). Amo Venezia, i suoi palazzi abbracciati tra loro, le calli e i canali intrecciati come un'immenso labirinto, dove ogni particolare fa la differenza e ogni scorcio visto in momenti diversi non è mai lo stesso. Culturalmente sono stato "adottato" da questa città: tra gli studi universitari trascorsi, la vicina Scuola del Fumetto di Venezia, gli eventi di Veneziacomix e gli amici che vi abitano, una parte di me vi rimarrà sempre legata, sinceramente grata dei colori, delle atmosfere, delle luci e dei profumi di questa città e molti miei ricordi si rincorrono vivi tutt'ora tra le sue calli ogni volta che scendo i gradini della stazione di Santa Lucia. E c'è un periodo dell'anno tra tutti ( il mese di febbraio, gli ultimi geli invernali, il Carnevale...), se mi trovo a vagare per le calli di Venezia, che mi scombussola oltremodo e positivamente i sensi...
Intanto spero possa piacere anche a voi quest'illustrazione (e magari nei prossimi post  vi illustro i vari passaggi per realizzarla): ho rappresentato la competizione dei gondolini durante la Regata Storica e tra i partecipanti si nota una nostra vecchia conoscenza! 


Un grazie a Sebastiano Giorgi e a Fabrizio Capigatti per la bella opportunità.

mercoledì 1 agosto 2012